LESA: LE ALLEGRE ESTATI DI ALESSANDRO MANZONI
27 Agosto 2015 – che splendida giornata estiva! Stamattina vedo Lesa per la prima volta nella mia vita e subito sento lo spirito dello scrittore Alessandro Manzoni, molto legato a questo borgo del Lago Maggiore. Arrivando da Belgirate, osservo il golfo e il panorama, dominato dalla chiesa di questo paese di circa 2000 abitanti.
I raggi del sole scintillano sulle onde del lago come mille brillanti. Sembra un quadro bellissimo dedicato a Manzoni. Sulla destra si vede subito Villa Stampa, dove l’autore de I Promessi Sposi aveva l’abitudine di trascorrere estati meravigliose insieme alla seconda moglie Teresa Borri Stampa. La villa apparteneva al figlio adottivo Stefano, nato del primo matrimonio di Teresa. Oggi ci sono una gelateria e una banca.
Lesa
È facile tornare indietro, ai tempi del Manzoni, e sentire con lui la leggerezza estiva di Lesa. Faccio una pausa sul lungolago, respiro l’aria fresca e mi godo la vista – la stessa aria e la stessa vista di 175 anni fa. Vorrei sapere di più della sua vita e non vedo l’ora di entrare al Museo Manzoniano.
Manzoni trascorre qui la sua prima vacanza con Teresa nel luglio del 1839. M’immagino i giorni luminosi e leggeri della Lesa di allora. Finalmente, dopo un periodo molto doloroso, la luce è ritornata nella vita di Alessandro. Pochi anni prima aveva perso la prima moglie, due figlie, la madre e il suo amico Fauriel. Le estati spese a Villa Stampa restituiscono la felicità allo scrittore, insieme all’amore e alle albe del Lago Maggiore. Il borgo è anche una grande fonte di creatività per il suo lavoro letterario. Questo sentimento di libertà trasmesso da Lesa si sente ancora oggi nell’aria.
Nel 1852, quindici anni dopo le nozze con la sua amatissima Teresa, Alessandro le scrive in una lettera: “Penso che l’anno passato ne siamo partiti alla metà di novembre felicissimamente, e che il tempo deve alla fine aver messo giudizio. E sai meglio di me quanto sia più bello a Lesa che a Milano, quando è bello … Rimango nella speranza d’abbracciarti (fino a farti male) nella ventura settimana; e spero spero spero che la tua lettera m’indicherà Lesa come termine del viaggio.”
Scrivania del Museo Manzoniano
Lesa ha dedicato un museo piccolo ma molto pregiato allo scrittore: il Museo Manzoniano. Una sala con immagini, libri e lettere è la prova dell’amicizia di Alessandro con Antonio Rosmini (filosofo e presbitero) e Giulio Carcano (politico, scrittore e giornalista). Manzoni era fortunato ad avere i suoi amici qui a Lesa: il borgo, in quei giorni, diventava un punto d’incontro per l’intellighenzia piemontese, lombarda e toscana.
Alessandro e la moglie ritornarono qui tante volte. Nel 1846 Manzoni scrive in una lettera alla figlia Vittoria: “m’innamoro ogni giorno di più, di questo lago, di questi monti, di questa quiete”.
Dettagli del museo
1857: l’ultimo anno di Manzoni a Lesa. 1861: muore Teresa. Per Manzoni l’amore per Lesa e per il Lago Maggiore è legato a doppio filo alla moglie: “le memorie per me preziose del Lago Maggiore, sono appunto quelle che me ne tengono lontano: perchè ci sentirei, a ogni passo e a ogni momento, più pungente la mancanza della persona che, più di tutte, me ne rendeva caro il soggiorno.”
Museo Manzoniano
Aperto:
Dal 15 giugno al 15 settembre, dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 18.00
Chiuso il Lunedì
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