società :
Auch im Norden ist nicht alles Gold, was glänzt
Wenn von den Auswirkungen der Wirtschaftskrise in Italien die Rede ist, wird meist vor allem vom Süden des Belpaese ein sehr deprimierendes Bild gezeichnet. Dabei wird vielfach außer Acht gelassen, dass auch der italienische Norden durchaus mit wirtschaftlichen Problemen zu kämpfen hat. In einem Briefwechsel tauschen unsere onde-Autorinnen Astrid Diepes und Valeria Tripolino ihre Gedanken und Erfahrungen zur aktuellen Lage Italiens aus.
Cara Amica,
già lo scrittore Piero Chiara (1913-1986) affermava la bellezza dell’Italia del Nord, del Piemonte e della Lombardia. Nato a Luino sul Lago Maggiore, era lui che descriveva Orta, la perla del Lago d’Orta, con queste parole poetiche: “Orta, acquarello di Dio, sembra dipinta sopra un fondale di seta, col suo Sacro Monte alle spalle, la sua nobile rambla fiancheggiata da chiusi palazzi, la piazza silenziosa con le facciate compunte dietro le chiome degli ippocastani, e davanti l’isola di San Giulio, simile all’aero purgatorio dantesco, esitante fra acqua e cielo.” Quest’attrazione meravigliosa non si limita al Lago d’Orta – forma anche il carattere degli altri laghi prealpini come il Lago Maggiore, il Lago di Garda e il Lago di Como.
Anche se il nord è certamente un paradiso turistico e un paesaggio che amano i nativi, non è tutto oro quel che luccica. La crisi ha colpito il Piemonte come il resto d’Italia. Prendiamo il Lago Maggiore come esempio. Il turismo fiorisce ancora e la strada turistica che guida da Ascona, Locarno e Brissago nel Ticino in Svizzera direttamente in cittadine piemontesi come Cannobio, Cannero Riviera, Ghiffa, Intra e Verbania è vivace come sempre. Ci sono numerosi ristoranti con turisti svizzeri e tedeschi e con la gente italiana. Ogni singolo giorno tanti frontalieri della Svizzera vengono in Italia per fare la spesa a Cannobio o per fare shopping a Intra. La popolazione italiana invece si reca in grandissima parte ogni giorno in Svizzera per lavorarci. In Svizzera la crisi non è così forte come in Italia – ci sono ancora tante fabbriche di successo e le offerte di lavoro sono più numerose.
Questo stato di cose è diventato evidente col pericoloso smottamento fra Cannobio e Cannero Riviera quest’inverno. Grazie a Dio non c’è stato alcun ferito, ma la strada è stata chiusa per cinquanta giorni dal 17 novembre 2014. Il danno è stato causato da abbondanti piogge e ha rappresentato un grave pericolo sia per la gente sia per il territorio. Gli effetti della chiusura della strada hanno causato disagi considerevoli. I lavoratori italiani che percorrevano quel tratto stradale ogni giorno dovevano guidare per strade molto più lunghe e spesso dovevano servirsi del traghetto. Anche i supermercati e i negozi italiani hanno subito gravi perdite – soprattutto durante il periodo natalizio. Non ha sorpreso vedere come la riapertura della strada sia stata vissuta come una vera festa.
La crisi si vede ugualmente nell’Area Produttiva Confine Baveno vicino a Gravellona Toce, un po’ più verso sud rispetto al Lago Maggiore. È scioccante guidare su quest’area per la prima volta e osservare come la maggior parte delle medio-piccole aziende artigiane, dei negozi e dei ristoranti siano chiusi. Le uniche aziende che qui ancora fioriscono sono le aziende di floricoltura, dove i fiori maggiormente piantati sono azalee e rododendri. I contrasti della strada turistica e di quella nell’Area Produttiva non potrebbero essere maggiori.
Amica, tuttavia vorrei terminare la mia lettera con una citazione positiva dello scrittore Luis Sepúlveda (nato nell’anno 1949), che dipinge la magia dell’Italia del Nord. Sono d’accordo con tutto il mio cuore quando lui parla del Lago d’Orta: “Le luci della sera sulla riva opposta sembrano frutti di piante che s’illuminano prendendo energia dalle radici e dalla terra di questo posto magico e antico, ricco di sogni. Su un lago come questo potrebbero nascere bellissime storie.”
Un forte abbraccio!
Astrid
Mia Cara Amica,
tante volte ci siamo trovate a condividere i nostri pensieri sulle
difficoltà, sulle delusioni, sulle speranze dell’Italia di oggi.
Da sempre si è parlato di Nord e Sud Italia come di due mondi lontanissimi, distanti anni luce l’uno dall’altro.
Il nord viene normalmente associato all’idea di velocità, di dinamicità, di efficienza, fonte di nuove prospettive e possibilità, mentre il sud viene visto come la culla del sole, dei colori, degli agrumi profumati, del mandorlo in fiore, dove l’eterno blu del mare si confonde con quello del cielo, ma anche come la parte lenta, poco efficiente e povera di opportunità dell’Italia.
Se nel tempo questi aspetti hanno retto il confronto, negli ultimi anni è come se tutto il Paese si fosse conformato a un’idea dell’Italia come di una nazione vecchia, priva di slancio, vigore, un paese stanco e disilluso nei confronti di una politica bugiarda, corrotta e scandalosa che ha messo in ginocchio un intero Paese. Si pensi per esempio alla cattiva gestione dei fondi, alle assurde riforme sui pensionamenti, ai folli stipendi dei parlamentari. La destra e la sinistra non troveranno mai un punto d’incontro per il bene comune del Paese.
Sono tanti i milioni di giovani che lasciano il proprio Paese per
cercare fortuna all’estero e per chi resta, invece, rimangono le tante
speranze appese al filo di ogni singolo giorno nell’attesa di una risposta dall’altra parte del telefono o via mail.
La forte ondata di crisi economica che ha travolto il Paese ha reso
sempre più difficoltosa la ricerca di lavoro per i giovani e non solo,
se consideriamo gli innumerevoli licenziamenti, a causa della chiusura
di molte fabbriche, di lavoratori con tanti anni di servizio e di
esperienza che improvvisamente si ritrovano senza prospettiva.
Questo dissesto economico ha anche modificato le condizioni contrattuali imposte dai datori di lavoro: contratti a progetto, a tempo determinato e stipendi piuttosto bassi.
È davvero incredibile come alcune aziende leader nel settore
automobilistico o alimentare abbiano chiuso dopo tantissimi anni per via
delle tasse statali troppo alte per portare avanti il lavoro dei
propri operai.
Amica mia, vorrei lasciarti con una breve citazione dello scrittore Federico De Roberto che ne I Vicerè scrive: “La storia è una monotona ripetizione; gli uomini sono stati, sono e saranno sempre gli stessi.”
La speranza viva nel cuore delle nostre generazioni è che tutto cambi,
che presto possa iniziare una nuova era, dove presente e futuro sono
una stessa cosa, dove ogni speranza diventa possibilità e il sogno una
realtà, un obiettivo concreto. Quello che desideriamo è che l’Italia sia
un Paese pronto a correre!
Un forte abbraccio,
Valeria
Astrid Diepes, Stoccarda e Valeria Tripolino, Palermo
Vokabelkasten:
l’acquarello -– Aquarell; dipingere -– malen; il fondale -– Hintergrund; la seta -– Seide; la rambla -– Hafenstraße in Barcelona; fiancheggiare -– säumen; compunto -– gepeinigt; la chioma -– Baumkrone; l’ippocastano –- Rosskastanienbaum; il purgatorio -– Fegefeuer; esitante – schwankend; non è tutto oro quel che luccica -– es ist nicht alles Gold, was glänzt; fiorire –- blühen; il frontaliero -– Grenzgänger; recarsi -– sich begeben; lo smottamento -– Erdrutsch; il disagio -– Unbequemlichkeit; il traghetto –- Fähre; subire qc. –- etw. erleiden; artigiano -– handwerklich; l‘azalea -– Azalee; il rododendro -– Rhodhodendrum; la radice –- Wurzel; la fonte -– Quelle; la culla –- Wiege; l’agrume (m.) -– Zitrusfrucht; il mandorlo -– Mandelbaum; confondersi con qc. -– sich mit etw. mischen; reggere il confronto –- der Konfrontation standhalten; conformarsi a qc. -– sich an etw. anpassen; privo di -– ohne; lo slancio -– Schwung; il vigore –- Kraft; bugiardo –- verlogen; mettere in ginocchio -– in die Knie zwingen; folle -– verrückt; appeso al filo –- am seidenen Faden hängend; il dissesto -– katastrophale Lage; il datore di lavoro -– Arbeitgeber; il contratto a progetto –- projektgebundener Vertrag
Original