Molti di noi avranno sentito o letto il consiglio di non tornare mai nei luoghi dove si è stati felici e che ora sono pieni di ricordi, così da evitare di soffrire a causa del confronto con il passato, in particolare con ciò che si era e che si aveva in un tempo che ormai non c'è più. Tuttavia, a volte tornare indietro può significare darsi una nuova possibilità per verificare quanti passi in avanti si sono compiuti e per scoprire che ci sono ancora tante cose nuove da sperimentare e persone interessanti da incontrare. Allora il passato non deve necessariamente essere riposto in una scatola e dimenticato in soffitta, ma può tornare ad essere parte del nostro presente, arricchendolo. Come disse Nelson Mandela, "Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa capire quanto siamo cambiati". Forte di queste riflessioni, ho deciso di tornare per poco più di un mese a Tubinga, città universitaria della regione del Baden-Württemberg, nel Sud della Germania, dove ho fatto la mia esperienza Erasmus ormai alcuni anni fa.
Vorrei proporre, dunque, una lista dei (almeno) cinque buoni motivi per tornare in un luogo in cui si è stati felici:
1) Familiarità è velocità. Il primo aspetto positivo, che si può riscontrare immediatamente, è la velocità con cui si riprende familiarità con l'ambiente: si conoscono già le strade, i posti migliori dove trovare determinate cose e, proprio grazie a ciò, ci si muove più spediti e con maggiore sicurezza. Se ci si trova all'estero, poi, è piacevole notare come la lingua, in questo caso il tedesco, si comprende persino meglio di prima. Benché nel parlare ci si trovi all'inizio un po' arrugginiti, in poco tempo si riacquistano anche i vocaboli che sembravano dimenticati e si incomincia l'apprendimento di quelli nuovi.
2) Vecchi e nuovi amici. Una delle gioie più grandi è senza dubbio poter rincontrare vecchi amici e trascorrere con calma del tempo con loro per raccontarsi a vicenda cosa si è fatto nel frattempo. Tuttavia, ritornare è anche un'occasione per fare nuove amicizie, ad esempio con i nuovi coinquilini o con i compagni di un corso di lingua che si decide di seguire. In particolare, uno dei vantaggi più grandi di Tubinga è che si tratta di una città in cui la multiculturalità è di casa poiché, con la sua offerta formativa, di studio e ricerca, riesce ad attrarre persone da tutto il mondo. Se si è disposti ad avere un atteggiamento aperto e curioso, in un batter d'occhio ci si troverà ad avere un giro di amici internazionali, disposti a condividere la loro cultura. Per me, in particolare, ciò ha significato la possibilità di confrontarmi in modo più maturo su temi quali, ad esempio, l'attacco a Charlie Hebdo a Parigi con una francese e con ragazzi musulmani dell'India, della Giordania e della Siria oppure l'elezione di Tsipras in Grecia con un ragazzo greco. In generale, ho potuto discutere con persone da tutto il mondo di tematiche politiche e sociali e notare se e quali differenze ci sono tra i giovani cittadini dell'Unione europea, così come tra di essi e gli appartenenti a Paesi terzi.
3) Maggiore consapevolezza significa ulteriori occasioni e avventure. Un'altra novità che si percepisce è la maggior consapevolezza nel vivere determinate situazioni, che porta ad una comprensione più profonda, e possibilmente, ad evitare gli errori commessi la prima volta a motivo dell'inesperienza. Inoltre, entra in gioco un'iniziativa personale più forte. Il primo passo può essere iscriversi ad un corso intensivo di lingua, di livello superiore a quello che si era già conseguito. Ma perché non tornare anche in università per seguire un corso che ci interessa particolarmente? O perché non provare a trovare un lavoro o un'attività che ci portino maggiormente a contatto con la popolazione autoctona (nel mio caso, ad esempio, entrare nella redazione giovanile di un giornale locale)? Si può rimanere piacevolmente sorpresi dall'accoglienza ricevuta e dagli sviluppi inaspettati che possono seguire.
4) Stessi paesaggi in stagioni diverse. È molto differente, e può risultare molto piacevole ed arricchente, conoscere un luogo in una determinata stagione e tornare a visitarlo in un'altra. Ad esempio, ero stata a Tubinga solo in primavera ed in estate, mentre ora ho potuto vederla per la prima volta in inverno, imbiancata dalla neve. Può essere interessante non solo perché si tratta di un'altra stagione metereologica, bensì anche della propria vita.
5) Da un ritorno ad una nuova partenza. Da ultimo, un atteggiamento positivo aiuta sempre. È bene essere grati del tempo ulteriore di cui si è potuto godere in un luogo amato e utilizzarlo come "carburante" per fare il pieno di energia e ripartire...di nuovo verso casa oppure verso una terza meta ancora. È vero che le cose cambiano e, a motivo di ciò, si può provare malinconia, ma, dal mio punto di vista, sapere che si può sempre tornare di nuovo a fare visita regala un senso di speranza.
E allora, gute Reise euch allen, buon viaggio a voi tutti...con l'augurio di poter sempre tornare!
Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si era visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre.
Josè Saramago