articolo e foto da: Astrid Diepes
Come la letteratura e la vita, lo sport è fatto di racconti: leggende di uomini veri, storie di vita come la nostra. Un concorso sportivo è sempre una sfida. Per diventare campione si deve combattere fino alla fine, essere paziente senza mollare mai e avere fiducia in se stessi. La via fino al trionfo sarà piena di dolore, ma anche di speranza e di gioia. Questo è il fattore che ne assegna l’enorme rilevanza sociale: Convivere con le emozioni più profonde con i fuoriclasse crea una certa solidarietà tra la gente, produce un tema comune di cui parlare con i vicini, con gli amici e con stranieri. Non può essere un caso che un popolo comunicativo come quello italiano ami la Gazzetta dello Sport. La “Gazza” è simbolo dell’Italia e della grinta italiana. Come tanti italiani anch’io non riesco ad immaginarmi una mattina in Italia senza la “rosea”. Porta questo soprannome orgogliosamente fin dal primo numero della Gazzetta dello Sport stampato su carta rosa il 2 gennaio 1899 dopo due anni e nove mesi in verde.
La domenica dopo Pasqua, il 3 aprile 2016, la Gazzetta dello Sport ha festeggiato il suo 120° compleanno. L’edizione speciale si presenta in colore verde chiaro come lo storico # 1 del 3 aprile 1896. Il giornale quotidiano dello sport è stato una fusione di due giornali di sport che si chiamavano Il Ciclista e La Tripletta. Il 3 aprile 2016 la redazione commemora i trionfi dei campioni come Muhammad Ali e Valentino Rossi insieme alla storia del giornale sportivo più longevo d’Europa. Tre secoli sono passati e vite d’innumerevoli lettori sono state collegate alla Gazzetta. Giovanni Malagò, presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano scrive la dichiarazione d'amore più bella alla Gazza nell’edizione di compleanno. Per Malagò “la Gazzetta è la nostra amica del cuore, è la nostra compagna di viaggio che ci segue e ci insegue nei momenti di gloria e nelle pagine tristi delle nostre avventure. [N]on ci fa mai mancare il suo amore”. Anche Sergio Mattarella, 12° Presidente della Repubblica fa gli auguri: “La Gazzetta è parte integrante della storia dell’informazione italiana, così come lo sport lo è della cultura nazionale”. Gianni Infanito, presidente della Fifa, accentua il valore della Gazzetta per la società italiana in tutto il mondo: “Per me, e per tutti gli italiani che erano all’estero, la Rosea è sempre stata il collegamento quotidiano con l’Italia”. Matteo Renzi, presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica dice grazie al quotidiano con le sue parole: “La rosea ha incrociato la mia vita e quella degli italiani con emozioni e passioni”.
In 120 anni la Gazzetta per tanti ogni mattina era un piccolo lusso accessibile, un modo di cominciare la giornata in un modo interessante e informato. Non si limita allo sport, parla anche di politica e durante tre secoli è diventata un archivio di 120 anni di storia mondiale. Il nipote dello strillone Antonio Ambrosetti di Varese ha condiviso le parole di suo nonno nell’edizione di compleanno. “Io [Antonio come ragazzino], invece, facevo così: allora, a un quarto d’ora dalla fine, aprivano i cancelli dello stadio. Entravo in quei minuti, aspettavo che gli spalti si svuotassero, quindi cercavo qualche Gazzetta usata e mi fermavo a leggerla, nello stadio vuoto. Me la gustavo riga dopo riga.” Grazie, Gazzetta dello Sport per regalarci quotidianamente ore allegre di lettura con il vostro giornale!
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